OneShot: I need a Doctor.

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IlyTheRevenge

Posted on 18/9/2012, 17:24

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TITOLO: I need a Doctor.
RATING: Giallo.
NOTE: Protagonisti io e Julian Morris *ç* Sono andata a fuoco scrivendola *O* spero piaccia :3

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"A volte le cose succedono e basta".
Gettai contro il muro il libro che poco prima avevo tra le mani subito dopo aver letto la frase che mi si era parata davanti agli occhi.
Era scritta in blu sulla copertina a sfondo bianco.
Gli occhi mi si inumidirono di lacrime,mi portai i palmi sulla fronte accasciandomi sul letto e abbracciando il cuscino.
Andava avanti così ormai da giorni. La mia vita non aveva uno scopo,mi sentivo perfettamente inutile e incompresa.
Ogni minuto di più che trascorrevo in quella stanza sentivo come se un pezzo di me se ne andasse,ogni piccola parte del mio corpo mi avrebbe abbandonata di lì a poco e mi sarei ritrovata senza un anima ben presto.
Non mangiavo,non dormivo; ero sempre lì,su quel letto,a osservare quel tic inesorabile della sveglia,sperando che un altro giorno potesse scivolare via.
Mi alzai per avvicinarmi alla finestra,con il viso inondato di lacrime asciutte e pronto ad accoglierne altre.
Qualcosa catturò la mia attenzione e aprii immediatamente le imposte.
L'aria fresca della sera mi colpì in piena faccia e mi affacciai per guardare giù.
Un'ambulanza. Erano venuti a prendere me.
Mia madre mi aveva avvisata. Li avrebbe chiamati prima o poi se avessi continuato ostinatamente a rifiutare il cibo ed ogni altra forma di vitalità nelle mie giornate.
Tutto per cosa?
Nulla. I miei avevano divorziato pochi mesi prima ed io non riuscivo a convivere senza la presenza di mio padre che,invece di accogliermi con sé,aveva deciso di mollarmi a mia madre. Ed io non andavo d'accordo con lei,io volevo solo vivere con lui.
E soffrivo.
Il primo istinto fu la fuga.
Mi trascinai fuori dalla finestra,ma la vista del vuoto sotto di me mi fece barcollare e venire la pelle d'oca.
Mi strinsi contro la parete e mi sollevai per atterrare sul terrazzo. Ok,abitavo in un condominio.
Con indifferenza sarei potuta sfuggire agli sguardi curiosi e scappare via attraverso l'uscita d'emergenza.
Cercai di assumere un controllo della mia persona e con determinazione,che non convinceva neanche me,cercai di passare inosservata.
Non appena sorpassai la porta e mi ritrovai fuori presi a correre senza voltarmi indietro,mentre udivo mia madre chiamarmi per nome dalla finestra della mia camera.
Continuai dritta e il buio della sera,con i clacson,le luci,le vetrine,mi inghiottirono.
Svoltai per diverse strade finché non andai a sbattere violentemente contro qualcuno.
Caddi addosso a chi ero andata ad incrociare e mi ritrovai stesa su un corpo,dolorante e imbarazzata.
Avevo tenuto gli occhi chiusi durante lo scontro,era una cosa impulsiva di solito.
Non appena sbirciai di nuovo nel mondo reale,mi ritrovai due occhi incuriositi che mi fissavano,ma non erano arrabbiati.
Riconobbi subito quello sguardo. Mi ci tuffai per un secondo interminabile,osservai il suo viso splendido per alcuni istanti,il tutto con la bocca spalancata.
Rotolai su un fianco,rimanendo stesa per terra per cercare di riprendermi. Non volevo guardare colui che si stava rialzando accanto a me,sarei morta all'istante nello scoprire che fosse veramente lui.
Julian. Julian Morris. No,non era davvero possibile. Non era reale.
Incrociai di nuovo il suo sguardo. Quegli occhi così limpidi,grandi,di un verde mescolato al nocciola,quasi impercettibile.
E quel sorriso. Stava sorridendo a me. A me.
Si rialzò in piedi e si accovacciò subito dopo verso di me,allungandomi una mano.
Cercai di porgergli la mia,la afferrò e mi tirò sù.
Ero di fronte all'uomo dei miei sogni,sul serio?
Mi guardai i piedi,incerta sul da farsi.
-Scusami...-dissi esitando,ma fu più veloce e mi zittì.
-Tranquilla,sul serio. Stai bene?
Il suo accento particolare e incredibilmente sexy mi giunse alle orecchie,come se fosse una melodia mortale per la mia esistenza.
Non stavo davvero affrontando una conversazione con Julian. Non io. Non in quel periodo della mia vita in cui tutto andava a rotoli.
Perfetto. Mi ero dimenticata che qualcuno mi stava cercando per rinchiudermi in ospedale.
-Io...si,sto bene. Dio,vorrei stare qui a parlare con te per ore,ma devo scappare.
Julian sorrise ed io mi portai una mano alle labbra,non potevo averlo detto sul serio.
Avevo appena fatto la figura della solita fan idiota.
-Se continuerai a scappare così prima o poi ti farai male. Posso venire anche io con te?
-Cosa?-chiesi,inebetita. Era davvero troppo per le mie orecchie.
Lui alzò le spalle e solo allora lo osservai dalla testa ai piedi. Che fosse perfetto lo sapevo già,da sempre.
Ma non potevo credere che esistesse davvero una bellezza del genere. Mi guardò con un sopracciglio sollevato ed io ero sicura di essere arrossita schifosamente.
-Sul serio,sembri devastata.
Aveva perfettamente ragione,lo ero.
Alle sue spalle,intravidi un gruppo di persone camminare per la strada e capii subito che erano gli infermieri e mi stavano cercando.
-Io devo andare...-dissi frettolosa,girandomi per andar via.
Ma come in una favola la sua mano prese la mia e lo sentii tirarmi via con lui dietro un vicolo poco distante.
Corremmo insieme ed io ne approfittai per guardarlo meglio. Dei Jeans neri,una maglia bianca sottile,che lasciava intravedere qualsiasi cosa e,sopra di essa,una giacca a vento blu.
Mi portò con sé dietro una strada buia e senza uscita. Mi posizionò contro il muro ed io respirai affannosamente,mentre le sue mani erano ai lati del mio corpo e mi guardava preoccupato.
Quello sguardo...lo avevo sognato forse tutte le notti.
I miei occhi caddero inevitabilmente sulle sue labbra e mi sentii improvvisamente colpevole,sapendo che lui stava vedendo,lui era lì e sapeva che ero perduta di lui.
Eravamo troppo vicini,i nostri respiri quasi si confondevano.
-Non ci siamo presentati. -disse in un soffio,dopo pochi istanti.
La sua voce,bassa e calda,mi colpì nella mente come eco meraviglioso.
-Mi chiamo Bliss.
Sorrise. -Che bel nome,Bliss.
Lo disse lentamente,quasi inudibile. La sua voce era diventata un sussurro e si era avvicinato al mio collo.
Il suo caldo respiro mi fece venire la pelle d'oca.
Si decise infine a spostarsi e si posò al muro di fronte al mio. Si appoggiò lasciando cadere la testa all'indietro e alzando una gamba contro la parete.
-Mi dici da chi stai fuggendo,Bliss?
Scossi la testa,chiudendo gli occhi. Ora che era lontano potevo rilassarmi e ricominciare a prendere fiato.
-Non ripetere più il mio nome in quel modo.-dissi,guardando ovunque ma non lui.
Mi guardò con aria interrogativa.
-Ti sto turbando...Bliss?
Ancora? Forse non aveva capito che stavo per assalirlo in due minuti.
-Si!-dissi sbottando.
-La tua presenza mi turba,e tanto! Diamine ,ho passato interi pomeriggi a guardarti sullo schermo di un pc e a sognare che tutte quelle con cui avessi delle relazioni in stupidi telefilm potessero tramutarsi in me. Io...
Mi caddero le braccia lungo i fianchi e mi accasciai a terra.
-La mia vita è uno schifo e fuori mi stanno cercando per rinchiudermi in ospedale.
Julian si avvicinò a me e si abbassò in ginocchio,per potermi guardare negli occhi.
Mi sfiorò il viso con una mano ma cercai di sfuggire e di evitare ancora una volta di guardarlo.
Ma insistette e la seconda volta afferrò il mio viso dal lato destro e mi costrinse delicatamente a voltarmi verso di lui.
Lo feci e mi persi nell'acqua limpida che popolava i suoi occhi.
Non potevo reggere una situazione simile.
-Perché non mi guardi?-mi chiese,anche stavolta in un sussurro.
-Perché potrei morire facendolo.
Sorrise. Mi sollevò da terra e cominciò a venirmi incontro. Indietreggiai finché le mie spalle non vennero a contatto contro il muro freddo e umido.
-Perfetto...
Sollevai un sopracciglio,non capendo cosa volesse dire.
Poi riprese a parlare con la sua voce magnetica.
-...perché nell'esatto momento in cui mi sei caduta addosso,ho capito che saresti stata mia.
Il mio corpo fu attaccato da un'ansia letale,man mano che si avvicinava a me recuperavo un pezzo della mia vita e capii che con lui avrei potuto recuperarli tutti.
Peccato che fosse solo un sogno. Come tutti gli altri. O forse un incubo,perché il giorno dopo mi sarei ritrovata nella realtà con il ricordo della sua pelle a contatto con la mia,mentre nei sogni in un certo senso eri consapevole fin dall'inizio che sarebbe finito.
Ma volevo vivere quegli istanti.
Julian accorciò le ultime distanze prendendo il mio viso fra le sue mani e avvicinandosi pericolosamente a me.
Le sue labbra sfiorarono le mie ed io persi totalmente le forze,abbandonandomi a quelle emozioni.
Sorrise,con le sue labbra ancora a contatto con le mie. Poi mi baciò,mentre con le sue mani esplorava i miei capelli.
Una lacrima,forse di gioia,rigò il mio viso.
Restai lì ad assaporare le sue labbra morbide finché non si staccò e,guardandomi negli occhi,mi disse:-Ci credi ai colpi di fulmine...Bliss?

«SweetHeart~

Posted on 18/9/2012, 20:41

User deleted

No davvero anche io ho gli occhi a cuore *O* SPLENDIDA *O*

CITAZIONE

-Perché non mi guardi?-mi chiese,anche stavolta in un sussurro.
-Perché potrei morire facendolo.

*_____________* io muoio leggendolo *ç*

Bellissima amor *O*

IlyTheRevenge

Posted on 19/9/2012, 13:52